Giuseppe Ponte

Italien (Italia)
Collage
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Vita / Lebenslauf:

Nato a Rossiglione (Ge)
Pittore autodidatta, dipinge da molti anni.
Nel 1983 ha conseguito gli studi Accademici a Roma
Via Santa Croce 17/1-16128 Genova
Tel+39 340 05 05 469
Fax+39 010 25 69 50

Si rischia di rimanere senza parole quando tutto quello che guardi e scivoloso,dotato di una espressività che fa da effetto di lontananza in cui i particolari si fondono gli uni con gli altri e si perdono, mimetizzati da una aromaticità indefinibile, fatta di tutte le mille e
mille sfumature che la compongono, facendone una paradossale coralità che risponde ad un colpo di sguardo, ma non dice niente di noto e di conosciuto, bensì suggerisce pensieri ignoti che non hanno modo per potresti trasferire da un soggetto all\'altro, ai confini tra estasi e perdita di coscienza. Stare con quella terminalita porosa che descrive i limiti dell\'astratto e dell\'informale richiede una forte psicologia dell\'automatismo, del porre una serie di premesse aperte a tutte le soluzioni, perché nell\'assoluta mancanza iconografica, ogni cosa è possibile e la vista può imbattersi nei paradossi più eclatanti, fino all\'incontro con l\'inesistente, fino all\'evocazione di stati d\'animo che l\'artista non ha previsto nell\'opera, a dimostrazione del fato che più il suo ambito è debole, maggiore è il numero delle apparizioni, tanto che si può dire che ognuno può vedere in queste opere quello che vuole, e che ognuno se le può terminare da se,facendo di ogni unita una molteplicità e della molteplicità stessa una determinazione illimitata. A Giuseppe Ponte si può ascrivere una forza espressiva veramente notevole, tanto più diffusa in quanto corrispondente ad una sua precisa vocazione a servirsi delle tecniche immaginarie, come a delle macchine produttrici di non codici che scendono sotto ogni soglia di debolezza segnica, pur lasciandola intuire come antidoto all\'indifferenza di un passare oltre, che qui viene decisamente negato. Anzi è deciso intento dell\'artista connettere l\'impreciso e l\'imprevisto e farli diventare elementi di reazione alchemica, dalla cui combinazione, dalla cui complicazione, avviene una catastrofe del senso comune, che viene spostato da ogni ambientazione sintattica , allo stadio di linguaggio puro, di stato ordinario dove ogni elemento è potenza, in modo da fare esaltare, la connesione dell\'uno col tutto. dalla tecnicalita fotografica, gli viene un elemento supplementare, di tipo analitico induttivo, mentre quelli che gli vengono dalla pittura sono, necessariamente di tipo sintetico deduttivo, consentendogli una tipologia meccanica della sua ricerca, con una matericita ridotta all\'osso, a pura patina, con un controllo ancora forfettario degli esiti finali, dotati di tutto il fascino dell\'imprevisto, che è come quello dell\'innamoramento, fatto di un avvolgimento che non ammette buchi, non ammette se, non ammette ma. Tutto questo, in bella tessitura, in un bell\'impianto scenico, con un ampio margine di inspiegabilità, la cui tenuta è all\'origine di ogni espressione astratta, che origina dal buio dell\'antropologia e arriva alle nostre architetture psicologie modernità liquida.